Ceglie
Messapica
Palazzi di Ceglie: Principali, Greco, Cavallo,
Nannavecchia

Il centro storico di Ceglie è uno scrigno che custodisce un
passato in cui non poche famiglie ricche della città
ostentavano il loro status sociale attraverso la costruzione di
sontuosi palazzi.
Tra questi si può ammirare in piazza Vecchia,
palazzo
Principali (in seguito Ciracì, oggi Urgesi), del 1742.
All’interno, nell’ala Ciracì, molto interessanti
gli affreschi del salotto, arieggianti pitture pompeiane di recente
recuperatie. Nello stesso vano, le sopraporte ottocentesche
raffiguranti scene mitologiche ripetono, nei moduli e nei colori,
quelle simili di palazzo Allegretti ritenute dello stesso anonimo
autore dell’Angelo del Giudizio.
Attraverso un ampio portale, benché non carrozzabile, che si
apre immediatamente alle spalle della Chiesa-Collegiata, si accede
alle sale di
palazzo Greco costruito nel 1750, come si
può leggere sulla fascia diademata che domina il blasone
della Famiglia, il cui motto araldico recita: “A Graecis
omnia”. Costruito secondo schemi vagamente neoclassici,
palazzo Greco risulta essere una delle abitazioni magnatizie
più integre di Ceglie Messapica, non solo perché non
ha subito rimaneggiamenti pesanti, ma soprattutto in quanto
conserva nelle forme architettoniche, il gusto di un’epoca
che per la città messapica rappresenta un momento storico
particolare, carico di fermenti innovativi.
In via Mele, quasi nascosto, si trova invece
palazzo
Cavallo, con ampio salone ed oratorio privato, cui si accede
da un portale secentesco. La chiave dell’arco è
costituita da una maschera apotropaica, elemento decorativo comune
dell’area ionico – salentina fino agli inizi del
‘900. Qui visse Francesco Cavallo, sindaco di Ceglie nel
1729. La Famiglia, una delle più in vista della
città, ha contato anche alcuni ecclesiastici che hanno
ricoperto alte cariche nel capitolo della locale Collegiata.
Palazzo Nannavecchia, infine, situato nella via Maddalena,
rende ancora chiaramente l’idea della vita che svolgevano a
Ceglie, all’ombra del Castello ducale, le famiglie che
all’apogeo della loro potenza economica e culturale, potevano
vantare beni rustici ed urbani molto cospicui. Artisticamente,
palazzo Nannavecchia costituisce un unicum nell’architettura
salentina del Seicento, specie per l’originalità delle
soluzioni tecniche adottate nella sua realizzazione. Tipico il
verone, il cui arco del fornice è sorretto da due colonne
appena rastremate in alto, mentre importante, sotto il profilo
socio – culturale, può considerarsi la sala del teatro
privato, all’ultimo piano dell’edificio che per
ampiezza di vani e complessità di locali, costituisce una
delle strutture private più vaste della città di
Ceglie.
Informazioni
I palazzi Principali, Greco e Cavallo sono di proprietà
privata; l’accesso non è consentito al pubblico.
Palazzo Nannavecchia è disabitato.
Bibliografia
Conte, Is. – Scatigna Minghetti, G. (1987),
Ceglie
Messapico. Arte – ambiente – monumenti, Martina
Franca, Nuova Editrice Apulia.